martedì 7 giugno 2016

GANACHE

 al cioccolato fondente

La ganache è sicuramente qualcosa che ogni cioccolatiere
deve manipolare ad occhi chiusi.

Storia curiosa quella che racchiude il nome stesso:
ganache, che in francese significa "sciocco".
Si narra che, nell'Ottocento, un garzone a bottega di un cioccolatiere parigino rovesciò,
per errore, della panna calda sopra delle barrette di cioccolata.
Il povero garzone fu subito apostrofato con un "ganache!"
Con l'intenzione di rimediare al danno,
il giovane mescolò panna e latte, sperando di recuperare parte del prodotto.
Il fondersi del cioccolato nella panna 
creò un composto vellutato e dal profumo delizioso,
inevitabile intingerci un dito e scoprire che 
il gusto era degno di nota.
Divenne da subito ricetta di ogni cioccolatiere che si rispetti.

La ricetta base prevede uguale quantità, di panna e cioccolato.
Può essere aromatizzata a piacere ed a seconda delle ricette: 
con spezie come la cannella, buccia d'arancia, con liquori, ...

Semplice al cioccolato fondente è la mia preferita.


INGREDIENTI (per glassare una torta da 20-30 cm di diametro) 
  • 100 ml di panna fresca
  • 100 g di cioccolato fondente
  • una noce di burro o un cucchiaio di miele
PREPARAZIONE

Preparazione semplicissima e velocissima.
Basta portare quasi a bollore la panna e, a quel punto, togliere dal fuoco ed aggiungere il cioccolato ridotto a scaglie o a piccoli pezzettini.
Mescolare con una frusta per sciogliere completamente il cioccolato ed aggiungere la noce di burro o il cucchiaio di miele.
Il burro (o il miele) conferiranno alla ganache un bell'effetto lucido al raffreddamento del composto.
Se scegliete il miele fate attenzione perché un miele, ad esempio di castagno, 
conferirà alla ganache un retrogusto appunto di castagno. 
Scegliete un millefiori!

A seconda dell'impiego può essere utilizzata direttamente calda o fredda, 
inserita in una sac a poche, o versata direttamente,
o raccolta in una ciotola per intingervi i bignè

...ma io vi dirò di più...
quella che vi avanza spalmatela su una fetta sottile di pane fresco
e gustatela con una tè all'arancia e cannella rigorosamente non zuccherato
...inimitabile...

non preoccupatevi di sapere per quanti giorni si conserva, 
perché in frigorifero vi rimarrà per poco tempo 
:-))


...provate ad immergervi i biscotti all'olio d'oliva ...


un te con gli amici ma senza imborghesirsi 






Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia 

non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia. 



Sei contenta se un ladro muore o se si arresta una puttana 

se la parrocchia del Sacro Cuore acquista una nuova campana. 

Sei soddisfatta dei danni altrui ti tieni stretta i denari tuoi 

assillata dal gran tormento che un giorno se li riprenda il vento. 
E la domenica vestita a festa con i capi famiglia in testa 
ti raduni nelle tue Chiese in ogni città, in ogni paese. 
Presti ascolto all'omelia rinunciando all'osteria 
così grigia così per bene, ti porti a spasso le tue catene. 

Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia 
io non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia. 

Godi quando gli anormali son trattati da criminali 
chiuderesti in un manicomio tutti gli zingari e gli intellettuali. 
Ami ordine e disciplina, adori la tua Polizia 
tranne quando deve indagare su di un bilancio fallimentare. 
Sai rubare con discrezione meschinità e moderazione 
alterando bilanci e conti fatture e bolle di commissione. 
Sai mentire con cortesia con cinismo e vigliaccheria 
hai fatto dell'ipocrisia la tua formula di poesia. 

Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia 
io non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia. 

Non sopporti chi fa l'amore più di una volta alla settimana 
chi lo fa per più di due ore o chi lo fa in maniera strana. 
Di disgrazie puoi averne tante, per esempio una figlia artista 
oppure un figlio non commerciante, o peggio ancora uno comunista ... ex 
Sempre pronta a spettegolare in nome del civile rispetto 
sempre fissa lì a scrutare un orizzonte che si ferma al tetto. 
Sempre pronta a pestar le mani a chi arranca dentro a una fossa 
e sempre pronta a leccar le ossa al più ricco ed ai suoi cani. 

Vecchia piccola borghesia, vecchia gente di casa mia 
per piccina che tu sia il vento un giorno, forse, ti spazzerà via.



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