PANNA COTTA
liquirizia e menta
La panna cotta mi piace, però mi piace che possa sorprendermi nel gusto.Pensando al mio abbinamento preferito di gelato,
ho realizzato questi bicchieri di panna cotta
alla liquirizia e menta
con base di biscotto alla liquirizia.
INGREDIENTI (per 6 bicchieri)
- 400 ml di panna fresca
- 400 ml di latte fresco intero
- 200 g di biscotti tipo digestive
- 150 g di zucchero semolato
- 40 g di amido di mais (maizena)
- 10 cucchiai di liquore alla liquirizia
- qualche rametto di menta fresca
- qualche pastiglia di menta
In un pentolino verso 200 ml di latte, 200 ml di panna, poi aggiungo 75 g di zucchero e 20 g di amido di mais. Mescolo in modo che l'amido di mais si stemperi. Aggiungo 2 rametti di menta lavati ed asciutti.
Lascio in ammollo la menta mentre preparo il composto dei biscotti e tutta l'ora che i bicchieri stanno in frigorifero.
Entrambi i pentolini li lascio in frigorifero per evitare che il caldo renda acida la panna fresca.
Porto ad ebollizione continuando a mescolare con la frusta la prima parte di panna cotta (quella con la menta) quando il composto inizia a diventare denso elimino i rametti di menta. Verso il composto nei bicchieri e lascio raffreddare in frigorifero un ora.
Questa volta i bicchieri li lascio verticali in modo che si riempiano sino al punto ove è presente la panna cotta alla menta. Ma potete fermarvi anche prima ed ottenere un effetto visivo divertente.
Si ottiene quindi che scendendo col cucchiaino si mescolano i gusti di menta e liquirizia.
Leggermente alcolico. Se vi piace potete abbondare con il liquore alla liquirizia.
Lascio in ammollo la menta mentre preparo il composto dei biscotti e tutta l'ora che i bicchieri stanno in frigorifero.
Sbriciolo finemente i biscotti con il frullatore e li bagno con 5 cucchiai di liquore alla liquirizia. I biscotti dovranno essere umidi ma non troppo bagnati.
Con un cucchiaio metto il biscotto ottenuto nei bicchieri e, con l'aiuto del pressa caffè, rendo lo strato compatto ed uniforme.
Metto i bicchieri in frigorifero per circa un'ora.
In un altro pentolino metto l'altra metà degli ingredienti con l'aggiunta di 5 cucchiai di liquore di liquirizia.Entrambi i pentolini li lascio in frigorifero per evitare che il caldo renda acida la panna fresca.
Porto ad ebollizione continuando a mescolare con la frusta la prima parte di panna cotta (quella con la menta) quando il composto inizia a diventare denso elimino i rametti di menta. Verso il composto nei bicchieri e lascio raffreddare in frigorifero un ora.
Io ho tenuto i bicchieri inclinati in modo che raffreddandosi la panna cotta avesse un effetto inclinato. Può risultare comodo l'uso di un imbuto o della sac a poche. Prima trovate un contenitore per adagiare i bicchieri in modo tale che rimangano inclinati durante l'operazione e per il tempo di raffreddamento.
Poi preparo la seconda parte di panna cotta, ovvero quella alla liquirizia. Quando è densa verso nei bicchieri e ripongo nuovamente in frigorifero sino al momento di servire.Questa volta i bicchieri li lascio verticali in modo che si riempiano sino al punto ove è presente la panna cotta alla menta. Ma potete fermarvi anche prima ed ottenere un effetto visivo divertente.
Si ottiene quindi che scendendo col cucchiaino si mescolano i gusti di menta e liquirizia.
Leggermente alcolico. Se vi piace potete abbondare con il liquore alla liquirizia.
Io guarnisco con foglie di menta e pastiglie di liquirizia.
Se preparato con anticipo le pastiglie di liquirizia si sciolgono parzialmente
nella panna cotta.
Le foglie di menta non appassiscono perché traggono nutrimento dalla panna cotta.
nella panna cotta.
Le foglie di menta non appassiscono perché traggono nutrimento dalla panna cotta.
Abbiamo così tutto il tempo di dedicarci con calma
alla preparazione del pranzo o della cena.
alla preparazione del pranzo o della cena.
Io li ho preparati sabato così domenica mattina mi sono dedicata al pranzo per i miei ospiti senza preoccuparmi di non avere tempo sufficiente per un dolce ad effetto.
Risultato?
Bicchieri svuotati in un lampo!
Una rosa rossa per dipingere ogni cosaUna rosa per ogni tua lacrima da consolareE una rosa per poterti amareTi regalerò una rosaUna rosa bianca come fossi la mia sposaUna rosa bianca che ti serva per dimenticareOgni piccolo doloreMi chiamo Antonio e sono mattoSono nato nel '54 e vivo qui da quando ero bambinoCredevo di parlare col demonioCosì mi hanno chiuso quarant'anni dentro a un manicomioTi scrivo questa lettera perché non so parlarePerdona la calligrafia da prima elementareE mi stupisco se provo ancora un'emozioneMa la colpa è della mano che non smette di tremareIo sono come un pianoforte con un tasto rottoL'accordo dissonante di un'orchestra di ubriachiE giorno e notte si assomiglianoNella poca luce che trafigge i vetri opachiMe la faccio ancora sotto perché ho pauraPer la società dei sani siamo sempre stati spazzaturaPuzza di piscio e segaturaQuesta è malattia mentale e non esiste curaTi regalerò una rosaUna rosa rossa per dipingere ogni cosaUna rosa per ogni tua lacrima da consolareE una rosa per poterti amareTi regalerò una rosaUna rosa bianca come fossi la mia sposaUna rosa bianca che ti serva per dimenticareOgni piccolo doloreI matti sono punti di domanda senza fraseMigliaia di astronavi che non tornano alla baseSono dei pupazzi stesi ad asciugare al soleI matti sono apostoli di un Dio che non li vuoleMi fabbrico la neve col polistiroloLa mia patologia è che son rimasto soloOra prendete un telescopio… misurate le distanzeE guardate tra me e voi… chi è più pericoloso?Dentro ai padiglioni ci amavamo di nascostoRitagliando un angolo che fosse solo il nostroRicordo i pochi istanti in cui ci sentivamo viviNon come le cartelle cliniche stipate negli archiviDei miei ricordi sarai l'ultimo a sfumareEri come un angelo legato ad un termosifoneNonostante tutto io ti aspetto ancoraE se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfioraTi regalerò una rosaUna rosa rossa per dipingere ogni cosaUna rosa per ogni tua lacrima da consolareE una rosa per poterti amareTi regalerò una rosaUna rosa bianca come fossi la mia sposaUna rosa bianca che ti serva per dimenticareOgni piccolo doloreMi chiamo Antonio e sto sul tettoCara Margherita son vent'anni che ti aspettoI matti siamo noi quando nessuno ci capisceQuando pure il tuo migliore amico ti tradisceTi lascio questa lettera, adesso devo andarePerdona la calligrafia da prima elementareE ti stupisci che io provi ancora un'emozione?Sorprenditi di nuovo perché Antonio sa volare
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