lunedì 28 marzo 2016

LIMONCELLO 

Un classico!
Nonostante qualcuno lo definisca "liquore da pizzeria",
credetemi, se i limoni sono quelli della costiera amalfitana, banale non lo è affatto.



INGREDIENTI (per circa 1 litro di liquore ) 
  • 5      limoni non trattati (solo la parte gialla della buccia)  
  • 5      dl di alcool a 95°
  • 5      dl di acqua
  • 400 g  di zucchero semolato
PREPARAZIONE 

In un vaso ermetico metto a macerare nell'alcool le bucce dei limoni ben lavate ed asciugate, assolutamente prive della parte bianca che conferirebbe un gusto amaro al liquore.
Agito il vaso tutti i giorni.
Dopo 20 giorni di macerazione le bucce si presenteranno completamente secche e sbiancate.
Filtro più volte l'alcool con un colino. Io lo fodero con una garza a trama fitta (bianca!) per eliminare le tracce di scorza del limone ed ottenere un liquore il più possibile limpido.
Preparo lo sciroppo mettendo in un pentolino, a fuoco medio, acqua e zucchero e mescolo sino a quando lo zucchero è completamente sciolto e l'acqua torna ad essere limpida. 
Unisco alcool e sciroppo solo quando quest'ultimo è completamente freddo per non perdere gradazione.



Una volta imbottigliato lo conservo in frigorifero per degustarlo freddo!
Indubbiamente, essendo artigianale, troveremo un poco di fondo sulla bottiglia, 
ma sarà la certezza che è artigianale.
Ideale attendere almeno un mese prima di assaggiare.


Magari un pochino scomodo da portarsi per il picnic di pasquetta
ma un ottimo pensiero da regalare agli amici per questi giorni di festa.
!Successo garantito!





Terminato sabato!


“Il segreto di una relazione non è continuare ad amarsi, 
ma far andare d’accordo le due persone che si diventa stando insieme."

"Mi mancavano i due che eravamo stati, 
che non siamo più stati capaci di essere. 
Così leggeri e semplicemente felici."


Stavano così bene insieme, cosa è successo alla loro vita? Cosa è successo ai due chiusi in una camera d'albergo con il cartello "non disturbare" sulla porta? Dove sono finite la passione, la complicità? Il romanzo è un'immersione nella vita quotidiana di una coppia, nell'evoluzione di un amore. Racconta la crisi che si scatena alla nascita di un figlio e, ancora di più, racconta di quando qualcosa rompe l'incantesimo tra due innamorati. E suggerisce, lascia intravedere una risposta, una via d'uscita. È come se i protagonisti dei suoi romanzi più amati, "Il giorno in più" o "Il tempo che vorrei", si ritrovassero ad affrontare quello che viene dopo l'innamoramento, la responsabilità e la complessità dello stare insieme per davvero. Volo sorprende per la capacità di fotografare e dare un nome ai sentimenti, perfino quelli meno nobili e non per questo meno comuni. Si tratta di un romanzo diretto, sincero, spudorato. Leggendolo capita di ridere e commuoversi, come quando qualcosa ci riguarda da vicino.


“Amare una persona significa anche gioire della sua felicità altrove...” 




domenica 27 marzo 2016

PAN BRIOCHE 

!Eccoci arrivati a Pasqua!
Ho pensato di preparare, ieri pomeriggio, questo versatile pan brioche
adatto con due fette di salame nostrano d'antipasto
o alternativo sostituto del pane per un giorno di festa
io l'ho "colorato" con semi di papavero



INGREDIENTI (per uno stampo da plum cake) 
  • 250 g di farina 
  • 40   g di zucchero semolato
  • 40   g di burro a temperatura ambiente
  • 25  ml di latte tiepido
  • 25 ml di acqua frizzante a temperatura ambiente
  • 1 panetto di lievito fresco
  • 1 cucchiaino di miele 
  • una presa di sale
  • 1 uovo 
  • 1 tuorlo (per spennellare)
  • semi di papavero per spolverare


PREPARAZIONE

In un bicchiere ho sciolto il panetto di lievito nel latte leggermente tiepido al quale ho aggiunto un cucchiaino di zucchero ed uno di miele. Gli zuccheri aiutano la lievitazione!
Mentre il liquido ottenuto riposava, nella planetaria, ho setacciato la farina ed aggiunto lo zucchero rimanente. Ho azionato la planetaria a velocità lenta ed attraverso il tubo alimentatore ho unito, a filo, il lievito sciolto nel latte.
E' importante setacciare sempre le farine per i lievitati, si ottengono risultati gradevoli di sofficità: altrimenti che lievitato è ?!
Sempre dal tubo alimentatore ho aggiungo l'uovo avendo cura di averlo leggermente sbattuto con una forchetta, poi il burro ammorbidito e ridotto a piccoli pezzettini ed infine il sale sciolto in acqua.


Il sale andrebbe sempre aggiunto in acqua invece che al naturale,
in questo modo la salatura del prodotto sarà uniforme.
Aiuta inoltre nella reazione chimica dell'impasto: 
la pasticceria è un piccolo laboratorio chimico, 
errate  pesature danno vita a mostruosità immangiabili! :-(  

La fase di impasto è importante nei lievitati e, visto che "il lavoro sporco" lo svolge la planetaria, io lascio impastare per 8-10 minuti buoni. 
L'impasto ingloba aria e diviene liscio ed omogeneo. 
Ho messo in una ciotola coperta, ed infarinata, a lievitare per  un paio di ore la palla di impasto ottenuta

Ieri pomeriggio il sole arrivava sul balcone, 
quale migliore occasione per lasciar scaldare l'impasto 
e far si che la lievitazione fosse il più naturale possibile.
Sono uscita con la bici per una passeggiata, 
i giardini sono già pieni di colore e l'aria profumata:
 !una primavera meravigliosa!
Mi sono presa un caffè ed al rientro l'impasto era perfettamente lievitato!

Ho creato piccole palline e le ho sistemate nello stampo da plum-cake rivestito di carta forno.
Ho lasciato lievitare nuovamente l'impasto ben coperto da un telo per circa un'ora.
Ho spennellato la superficie col tuorlo d'uovo per renderlo dorato e ho spolverato con semi di papavero.
Quando il forno ha raggiunto la temperatura di 180° ho infornato il mio pan brioche.

In trenta minuti la cucina si è riempita di profumo.
Ho dovuto nasconderlo per evitare di cadere  in tentazione!
Eccolo!
A me piace bello dorato! Quasi bruciacchiato!
:-)


...salamino stiamo arrivando...
:-))




Sono passati anni ma questo credo che, 
oggi come allora, 
sia il migliore augurio per ognuno di noi.
Un uomo che non ha bisogno di commenti

...io ho un sogno...






io ho un sogno!


!serena Pasqua a tutti!






sabato 19 marzo 2016

LIQUORE DI MELAGRANA

Durante l'inverno crescono delle coloratissime melagrane.
Noi in giardino abbiamo un giovane albero che, nel caldissimo autunno scorso,
 ha messo dei bellissimi fiori. 
I frutti li attendiamo per il prossimo anno! 



Oltre ad arricchire ottimi risotti ed arrosti, le melagrane, si prestano per questo sfizioso liquore secco ed allo stesso tempo dolce e con questo colore rosato che suscita dubbi sulla sua natura: 

Succo di frutta o Liquore?

!Liquore!



INGREDIENTI (per circa 1 litro di liquore ) 
  • 2.5 dl di succo di melagrana
  • un pizzico di cannella (a piacere)
  • 130 g di zucchero semolato
  • 0.5 l di alcool a 95°
  • 2.5 ml di acqua

PREPARAZIONE 

Sul fuoco, in un pentolino capiente, preparo lo sciroppo con acqua e zucchero, senza far bollire l'acqua ma a fuoco medio e mescolando con la frusta sino a quando lo zucchero, completamente sciolto, avrà reso lo sciroppo di un colore trasparente.
Mentre lo sciroppo si raffredda, con un poco di pazienza sgrano le melagrane mature (circa due per avere questa quantità di succo). 
Per ottenere un liquore limpido è necessario estrarre il succo con l'ausilio di uno schiacciapatate, diversamente (con l'uso per esempio dell'estrattore) il succo sarà più torbido e di conseguenza anche il liquore ottenuto assumerà un aspetto melmoso. Chiaramente il gusto non cambia ma anche l'occhio vuole la sua parte!



Importante attendere che lo sciroppo sia freddo prima di aggiungere l'alcool e il succo di melagrane. Diversamente l'alcool "brucia" ed andiamo a perdere la gradazione alcolica ed il profumo delle melagrane.
In fine con la frusta stemperiamo qualche spruzzata di cannella. Non a tutti piace la cannella, si possono fare due bottiglie da mezzo litro, una con ed una senza, così si degustano le differenze! 



Travaso il tutto non in bottiglia ma in un vaso ermetico e lascio a macerare al buio per un mese prima di filtrare ed imbottigliare!
Di tanto in tanto mescolo il liquore agitando semplicemente il vaso.
I liquori andrebbero conservati anche dopo la macerazione al buio perché la luce ne altera le caratteristiche del colore e del gusto.
Quando imbottiglio mescolo bene prima di filtrare ed adagio sul colino una garza bianca per ottenere un liquore il più possibile trasparente.


Il liquore ottenuto è secco e tonico e, volendo trovarne motivo che ci faccia sentire un poco meno in colpa, in caso di "abuso", vi dirò che gli si attribuisce un potere digestivo. 

Quindi inevitabile ignorarlo dopo una cena con amici!!



...perché no anche un dolce pensiero per la festa del papà...
!! AUGURI !!







giovedì 17 marzo 2016


MUFFIN SOFFICI

La parola muffin viene citata per la prima volta in Inghilterra nel 1703 con la scrittura "moofin".Qualcuno vuole derivato il termine dal francese mouflet, che significa soffice inteso come il pane, altri vogliono far derivare la parola dal tedesco muffen che significa piccole torte perché all'origine si trattava di piccole torte. Le prime versioni di muffin erano meno nobili. Il fornaio di famiglia inizialmente cucinava i muffin per la servitù con i rimasugli del pane del giorno prima e avanzi di lavorazione dei biscotti, mescolando il tutto con delle patate schiacciate. Il tutto veniva fritto facendo divenire il composto così ottenuto in muffin leggeri e croccanti. Scoperto dai padroni di casa venne subito inserito come pietanza preferita per l'ora del tè.
Mah... non so voi, io dico che son buoni sempre! 
 :-)

INGREDIENTI (per circa 12 muffin)

  • 1 uovo
  • 65 g di farina 00
  • 65 g di fecola di patate
  • 50 g di zucchero a velo
  • 1/2 bustina di lievito per dolci
  • 25 ml di limoncello
  • 60 ml di latte
  • 65 ml di acqua frizzante
  • 50 ml di olio d'oliva fruttato o di semi 

PREPARAZIONE

In una ciotola setaccio tutti gli ingredienti in polvere.
Mentre in una seconda ciotola mescolo, con l'aiuto della frusta, tutti i liquidi.
Quando i liquidi sono ben amalgamati  unisco lentamente le polveri.
Con la frusta continuo a mescolare sino a che non ci sono grumi e l'impasto è perfettamente uniforme.

Comodissimo per la cottura è lo stampo per muffin. 
Io ne ho uno da 12 porzioni: perfetto!
Prima di versare però il composto, nelle sedi adagio sempre dei pirottini di carta forno colorati. La praticità sarà quella di avere dei muffin già pronti da servire e di non dover imburrare ed infarinare i 12 stampi correndo il rischio di danneggiarli nel rimuoverli dallo stampo stesso per servirli.


Il forno dovrà già essere in temperatura a 160°quando inseriamo lo stampo.
Con il forno ventilato in 25 minuti i muffin si gonfieranno e diverranno dorati.
Io verifico che siano completamente cotti anche all'interno inserendo uno stecco da spiedini.
Gli stuzzicadenti sono troppo corti e finisce sempre che mi scotto!!      :-(



Eccoli!
A piacere, nei pirottini, proprio prima di infornare si possono aggiungere: gocce di cioccolato fondente, fragole, uvetta o mirtilli, piccoli bocconcini di mela, ...
...insomma quello che più piace ad ognuno...
quello che avete in casa, quello che avete voglia di far gustare agli ospiti o a voi stessi!!
:-)




Kandinskij
 nelle sue opere, espone le sue teorie sull'uso del colore, intravedendo un nesso strettissimo tra opera d'arte e dimensione spirituale. Il colore può avere due possibili effetti sullo spettatore: un "effetto fisico", superficiale e basato su sensazioni momentanee, determinato dalla registrazione da parte della retina di un colore piuttosto che di un altro; un "effetto psichico" dovuto alla vibrazione spirituale (prodotta dalla forza psichica dell'uomo) attraverso cui il colore raggiunge l'anima. Esso può essere diretto o verificarsi per associazione con gli altri sensi. L'effetto psichico del colore è determinato dalle sue qualità sensibili: il colore ha un odore, un sapore, un suono.

composizione VIII
Perciò il rosso, ad esempio, risveglia in noi l'emozione del dolore, non per un'associazione di idee (rosso-sangue-dolore), ma per le sue proprie caratteristiche, per il suo "suono interiore". Kandinskij utilizza una metafora musicale per spiegare quest'effetto: il colore è il tasto, l'occhio è il martelletto, l'anima è un pianoforte con molte corde. Il colore può essere caldo o freddo, chiaro o scuro. Questi quattro "suoni" principali possono essere combinati tra loro: caldo-chiaro, caldo-scuro, freddo-chiaro, freddo-scuro. Il punto di riferimento per i colori caldi è il giallo, quello dei colori freddi è l'azzurro.
Alle polarità caldo-freddo Kandinskij attribuisce un doppio movimento: uno "orizzontale" ed uno "radiante". Il giallo è dotato di un movimento radiante che lo fa avanzare verso lo spettatore rispetto al piano in cui è fisicamente, inoltre è dotato di un movimento eccentrico-centrifugo perché si allarga verso l'esterno, abbaglia, respinge. L'azzurro è dotato di un movimento orizzontale che lo fa indietreggiare dallo spettatore ed è dotato di un movimento concentrico-centripeto perché si avvolge su sé stesso, esso creando un effetto di immersione attira lo spettatore. Kandinskij, sempre in base alla teoria secondo la quale il movimento del colore è una vibrazione che tocca le corde dell'interiorità, descrive i colori in base alle sensazioni e alle emozioni che suscitano nello spettatore, paragonandoli a strumenti musicali.
giallo, rosso, blu

Egli si occupa dei colori primari (giallo, blu, rosso) e poi di colori secondari (arancione, verde, viola), ciascuno dei quali è frutto della mescolanza tra due primari. Analizzerà anche le proprietà di marrone, grigio, bianco e nero.
  • Il giallo è dotato di una follia vitale, prorompente, di un'irrazionalità cieca; viene paragonato al suono di una tromba, di una fanfara. Il giallo indica anche eccitazione quindi può essere accostato spesso al rosso ma si differenzia da quest'ultimo.
  • L'azzurro è il blu che tende ai toni più chiari, è indifferente, distante, come un cielo artistico; è paragonabile al suono di un flauto. Inoltre il blu scuro viene paragonato al suono di un organo. Il blu è il colore del cielo, è profondo; quando è intenso suggerisce quiete, quando tende al nero è fortemente drammatico, quando tende ai toni più chiari le sue qualità sono simili a quelle dell'azzurro, se viene mischiato con il giallo lo rende malto, ed è come se la follia del giallo divenisse "ipocondria". In genere è associato al suono del violoncello.
  • Il rosso è caldo, vitale, vivace, irrequieto ma diverso dal giallo, perché non ha la sua superficialità. L'energia del rosso è consapevole, può essere canalizzata. Più è chiaro e tendente al giallo, più ha vitalità, energia. Il rosso medio è profondo, il rosso scuro è più meditativo. È paragonato al suono di una tuba.
  • L'arancione esprime energia, movimento, e più è vicino alle tonalità del giallo, più è superficiale; è paragonabile al suono di una campana o di un contralto.
  • Il verde è assoluta mobilità in una assoluta quiete, fa annoiare, suggerisce opulenza, compiacimento, è una quiete appagata, appena vira verso il giallo acquista energia, giocosità. Con il blu diventa pensieroso, attivo. Ha i toni ampi, caldi, semigravi del violino.
  • Il viola, come l'arancione, è instabile ed è molto difficile utilizzarlo nella fascia intermedia tra rosso e blu. È paragonabile al corno inglese, alla zampogna, al fagotto.
  • Il marrone si ottiene mischiando il nero con il rosso, ma essendo l'energia di quest'ultimo fortemente sorvegliata, ne consegue che esso risulti ottuso, duro, poco dinamico.
  • Il grigio è l'equivalente del verde, ugualmente statico, indica quiete, ma mentre nel verde è presente, seppur paralizzata, l'energia del giallo che lo fa variare verso tonalità più chiare o più fredde facendogli recuperare vibrazione, nel grigio c'è assoluta mancanza di movimento, che esso volga verso il bianco o verso il nero.
  • Il bianco è dato dalla somma (convenzionale) di tutti i colori dell'iride, ma è un mondo in cui tutti questi colori sono scomparsi, di fatto è un muro di silenzio assoluto, interiormente lo sentiamo come un non-suono. Tuttavia è un silenzio di nascita, ricco di potenzialità; è la pausa tra una battuta e l'altra di un'esecuzione musicale, che prelude ad altri suoni.
  • Il nero è mancanza di luce, è un non-colore, è spento come un rogo arso completamente. È un silenzio di morte; è la pausa finale di un'esecuzione musicale, tuttavia a differenza del bianco (in cui il colore che vi è già contenuto è flebile) fa risaltare qualsiasi colore.
La composizione pittorica è formata dal colore, che nonostante nella nostra mente sia senza limiti, nella realtà assume anche una forma. Colore e forma non possono esistere separatamente nella composizione. L'accostamento tra forma e colore è basato sul rapporto privilegiato tra singole forme e singoli colori. Se un colore viene associato alla sua forma privilegiata gli effetti e le emozioni che scaturiscono dai colori e dalla forma vengono potenziati. Il giallo ha un rapporto privilegiato con il triangolo, il blu con il cerchio e il rosso con il quadrato.

"alcuni cerchi"
I colori sono come trasparenti ed è importante notare la straordinaria abilità del pittore nel rappresentare le variazioni tonali dei "cerchi-pianeti" che si sovrappongono e si eclissano a vicenda, senza però oscurarsi reciprocamente del tutto.
La vera capacità di un artista è quella di saper creare, in un determinato momento storico, qualcosa di completamente nuovo, qualcosa di sino ad allora sconosciuto, qualcosa che susciti una emozione forte, mai provata.
Da lì in poi copiare siam bravi tutti!

lunedì 14 marzo 2016

BISCOTTI  ALL'OLIO D'OLIVA 

buoni per la colazione, come sfizio durante la giornata, col caffè,
... e soprattutto semplici da preparare e leggeri.



INGREDIENTI base
  • 380 g di farina 00
  • 120 g di zucchero semolato o di canna
  • 2      uova
  • 50  ml olio d'oliva fruttato
  • 5     g  bicarbonato
  • un pizzico di sale


PROCEDIMENTO

Nella planetaria metto le uova con lo zucchero. Monto sino a creare una crema.
Lentamente, a filo, aggiungo l'olio senza fermare il robot.
In ultimo aggiungo lentamente la farina setacciata con il bicarbonato ed il sale.
Si formerà un impasto consistente. Lascio impastare a media velocità per  cinque minuti.
L'impasto ottenuto lo avvolgo nella pellicola e lo trasferisco in frigorifero.

Io lascio l'impasto molto tempo in frigorifero. Lo preparo generalmente il giorno precedente. In questo modo il bicarbonato li renderà soffici.
Il panetto sarebbe opportuno non riporlo a palla  ma realizzarne un quadrato dello spessore di 2 cm circa in modo che anche il cuore dell'impasto abbia la stessa temperatura.

Il giorno successivo l'impasto si presenta ben consistente e non sarà necessario mettere farina sul piano di lavoro (rigorosamente in legno!).
Io mi aiuto con la macchina per la pasta. Realizzo delle strisce di spessore uniforme di circa 2-3 mm in modo che in cottura i biscotti cuociano in modo regolare.
Una volta realizzate le  strisce ritaglio con gli stampini di varie forme poi adagio i biscotti sulla leccarda coperta da carta forno. Attenzione a lasciare un poco di spazio fra un biscotto e l'altro per evitare che appiccichino fra loro.
I ritaglio non vanno mai rimpastati, basta adagiarli (senza appallottolarli) sulle strisce e scorrere un paio di volte nella macchina della pasta. Si uniformeranno in modo naturale alla pasta.


Il forno davrà essere già caldo quando inforniamo le placche.
180° per circa 10 minuti. 
Mai aprire il forno durante la cottura!
La giusta cottura è data da un biscotto che si deve presentare ancora "molliccio" e non dorato, solo verifico che ci sia la doratura sul lato a contatto con la leccarda.
Una volta sfornati li lascio raffreddare e poi li trasferisco in una scatola di latta (sul fondo è sufficiente un foglio di carta casa) 
Sulla conservazione io non vi posso aiutare: i miei non durano mai troppi giorni perchè finiscono subito!!
Li ho però preparati per le feste di Natale da regalare in piccoli vasetti di vetro. 
Si sono conservati oltre i 10 giorni.
Ma possono essere consumati tranquillamente entro 3 mesi.





Questa ricetta è di base perché poi ogni volta li personalizzo a piacere.
Si può aggiungere la buccia grattugiata di un limone o di un arancia, si possono mettere delle scaglie di cioccolato, si possono mettere noci o nocciole in granella sottile, oppure del cacao, oppure dello zenzero fresco grattugiato.
Tutti questi ingredienti (a scelta) possono essere aggiunti nella planetaria quando si unisce l'olio. Non così per  il cacao che viene aggiunto setacciato con lo zucchero.
Si può sostituire lo zucchero con lo zucchero di canna e volendo si può impiegare un terzo di farina integrale (non oltre il terzo perché risultano molto duri).
Insomma più versatili di così: mille biscotti in una sola ricetta!




Io oggi li ho realizzati con la scorza dell'arancia ed un pizzico di cannella. 
Li ho poi spolverizzati con zucchero a velo e cacao amaro.
Nel tè solo deliziosi...





...io che amo solo te...

"C'è gente che ha avuto mille cose,
tutto il bene, tutto il male del mondo.
Io ho avuto solo te
e non ti perderò,
non ti lascerò
per cercare nuove avventure"




giovedì 10 marzo 2016

PLUM-CAKE al limoncello

oggi voglia di soffice... una fetta di dolce da gustare con il tè del mattino. Guardando nel blog di Maria ho trovato una ricetta invitante. 
A me però non piace molto impiegare il lievito e così mi cimento con il bicarbonato...
vediamo un po' come esce!






INGREDIENTI

  • 250 g di farina 00 setacciata
  • 150 g di zucchero semolato
  • 3         uova
  • 130 ml di acqua
  • 130 ml di olio di semi
  • 1 cucchiaio di limoncello fatto in casa
  • 7-8 g di bicarbonato
  • un pizzico di sale


PREPARAZIONE

Nella planetaria monto le uova con lo zucchero.
Aggiungo lentamente a filo l'olio ed il limoncello 
Sempre a filo, attraverso il tubo alimentatore del robot, unisco l'acqua.
In ultimo amalgamo la farina setacciata con il bicarbonato ed il sale.
Lascio lavorare bene l'impasto sino a quando la consistenza è a "nastro". 
Ricordiamoci che è un lievitato, diamogli modo di incorporare aria.





Il forno dovrà essere già in temperatura quando inforniamo.
170° per circa 35 minuti, verifico prima di sfornare con uno stecchino che il plum cake sia completamente cotto anche all'interno.
Attendo qualche minuto prima di estrarre il dolce dallo stampo.


Ottimo servito tiepido con infuso di frutti di bosco per la colazione!
oh se volete con il mio limoncello per il dopocena
:-)
! Bella Maria questa tua ricetta e con la variante bicarbonato è perfetta ! 





Stefano dice che ha trovato questo libro spassoso!
Non vedo l'ora di iniziarlo!

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"Perchè il sesso -diciamo le cose come stanno, una buona volta-
ripulisce la coscienza come niente al mondo.
L'idea che possa generare sensi di colpa è una perversione,
una negazione della naturalità del desiderio, una roba da malati.
E' il non farlo che dà rimorso, mica il contrario"
(Diego De Silva)