MUFFIN SOFFICI
La parola muffin viene citata per la prima volta in Inghilterra nel 1703 con la scrittura "moofin".Qualcuno vuole derivato il termine dal francese mouflet, che significa soffice inteso come il pane, altri vogliono far derivare la parola dal tedesco muffen che significa piccole torte perché all'origine si trattava di piccole torte. Le prime versioni di muffin erano meno nobili. Il fornaio di famiglia inizialmente cucinava i muffin per la servitù con i rimasugli del pane del giorno prima e avanzi di lavorazione dei biscotti, mescolando il tutto con delle patate schiacciate. Il tutto veniva fritto facendo divenire il composto così ottenuto in muffin leggeri e croccanti. Scoperto dai padroni di casa venne subito inserito come pietanza preferita per l'ora del tè.Mah... non so voi, io dico che son buoni sempre!
:-)
INGREDIENTI (per circa 12 muffin)
- 1 uovo
- 65 g di farina 00
- 65 g di fecola di patate
- 50 g di zucchero a velo
- 1/2 bustina di lievito per dolci
- 25 ml di limoncello
- 60 ml di latte
- 65 ml di acqua frizzante
- 50 ml di olio d'oliva fruttato o di semi
PREPARAZIONE
In una ciotola setaccio tutti gli ingredienti in polvere.
Mentre in una seconda ciotola mescolo, con l'aiuto della frusta, tutti i liquidi.
Quando i liquidi sono ben amalgamati unisco lentamente le polveri.
Con la frusta continuo a mescolare sino a che non ci sono grumi e l'impasto è perfettamente uniforme.
Comodissimo per la cottura è lo stampo per muffin.
Io ne ho uno da 12 porzioni: perfetto!
Prima di versare però il composto, nelle sedi adagio sempre dei pirottini di carta forno colorati. La praticità sarà quella di avere dei muffin già pronti da servire e di non dover imburrare ed infarinare i 12 stampi correndo il rischio di danneggiarli nel rimuoverli dallo stampo stesso per servirli.
Il forno dovrà già essere in temperatura a 160°quando inseriamo lo stampo.
Con il forno ventilato in 25 minuti i muffin si gonfieranno e diverranno dorati.
Io verifico che siano completamente cotti anche all'interno inserendo uno stecco da spiedini.
Gli stuzzicadenti sono troppo corti e finisce sempre che mi scotto!! :-(
Egli si occupa dei colori primari (giallo, blu, rosso) e poi di colori secondari (arancione, verde, viola), ciascuno dei quali è frutto della mescolanza tra due primari. Analizzerà anche le proprietà di marrone, grigio, bianco e nero.
Quando i liquidi sono ben amalgamati unisco lentamente le polveri.
Con la frusta continuo a mescolare sino a che non ci sono grumi e l'impasto è perfettamente uniforme.
Comodissimo per la cottura è lo stampo per muffin.
Io ne ho uno da 12 porzioni: perfetto!
Prima di versare però il composto, nelle sedi adagio sempre dei pirottini di carta forno colorati. La praticità sarà quella di avere dei muffin già pronti da servire e di non dover imburrare ed infarinare i 12 stampi correndo il rischio di danneggiarli nel rimuoverli dallo stampo stesso per servirli.
Il forno dovrà già essere in temperatura a 160°quando inseriamo lo stampo.
Con il forno ventilato in 25 minuti i muffin si gonfieranno e diverranno dorati.
Io verifico che siano completamente cotti anche all'interno inserendo uno stecco da spiedini.
Gli stuzzicadenti sono troppo corti e finisce sempre che mi scotto!! :-(
Eccoli!
A piacere, nei pirottini, proprio prima di infornare si possono aggiungere: gocce di cioccolato fondente, fragole, uvetta o mirtilli, piccoli bocconcini di mela, ...
...insomma quello che più piace ad ognuno...
quello che avete in casa, quello che avete voglia di far gustare agli ospiti o a voi stessi!!
:-)
Kandinskij
nelle sue opere, espone le sue teorie sull'uso del colore, intravedendo un nesso strettissimo tra opera d'arte e dimensione spirituale. Il colore può avere due possibili effetti sullo spettatore: un "effetto fisico", superficiale e basato su sensazioni momentanee, determinato dalla registrazione da parte della retina di un colore piuttosto che di un altro; un "effetto psichico" dovuto alla vibrazione spirituale (prodotta dalla forza psichica dell'uomo) attraverso cui il colore raggiunge l'anima. Esso può essere diretto o verificarsi per associazione con gli altri sensi. L'effetto psichico del colore è determinato dalle sue qualità sensibili: il colore ha un odore, un sapore, un suono.
composizione VIII |
Perciò il rosso, ad esempio, risveglia in noi l'emozione del dolore, non per un'associazione di idee (rosso-sangue-dolore), ma per le sue proprie caratteristiche, per il suo "suono interiore". Kandinskij utilizza una metafora musicale per spiegare quest'effetto: il colore è il tasto, l'occhio è il martelletto, l'anima è un pianoforte con molte corde. Il colore può essere caldo o freddo, chiaro o scuro. Questi quattro "suoni" principali possono essere combinati tra loro: caldo-chiaro, caldo-scuro, freddo-chiaro, freddo-scuro. Il punto di riferimento per i colori caldi è il giallo, quello dei colori freddi è l'azzurro.
Alle polarità caldo-freddo Kandinskij attribuisce un doppio movimento: uno "orizzontale" ed uno "radiante". Il giallo è dotato di un movimento radiante che lo fa avanzare verso lo spettatore rispetto al piano in cui è fisicamente, inoltre è dotato di un movimento eccentrico-centrifugo perché si allarga verso l'esterno, abbaglia, respinge. L'azzurro è dotato di un movimento orizzontale che lo fa indietreggiare dallo spettatore ed è dotato di un movimento concentrico-centripeto perché si avvolge su sé stesso, esso creando un effetto di immersione attira lo spettatore. Kandinskij, sempre in base alla teoria secondo la quale il movimento del colore è una vibrazione che tocca le corde dell'interiorità, descrive i colori in base alle sensazioni e alle emozioni che suscitano nello spettatore, paragonandoli a strumenti musicali.
giallo, rosso, blu |
- Il giallo è dotato di una follia vitale, prorompente, di un'irrazionalità cieca; viene paragonato al suono di una tromba, di una fanfara. Il giallo indica anche eccitazione quindi può essere accostato spesso al rosso ma si differenzia da quest'ultimo.
- L'azzurro è il blu che tende ai toni più chiari, è indifferente, distante, come un cielo artistico; è paragonabile al suono di un flauto. Inoltre il blu scuro viene paragonato al suono di un organo. Il blu è il colore del cielo, è profondo; quando è intenso suggerisce quiete, quando tende al nero è fortemente drammatico, quando tende ai toni più chiari le sue qualità sono simili a quelle dell'azzurro, se viene mischiato con il giallo lo rende malto, ed è come se la follia del giallo divenisse "ipocondria". In genere è associato al suono del violoncello.
- Il rosso è caldo, vitale, vivace, irrequieto ma diverso dal giallo, perché non ha la sua superficialità. L'energia del rosso è consapevole, può essere canalizzata. Più è chiaro e tendente al giallo, più ha vitalità, energia. Il rosso medio è profondo, il rosso scuro è più meditativo. È paragonato al suono di una tuba.
- L'arancione esprime energia, movimento, e più è vicino alle tonalità del giallo, più è superficiale; è paragonabile al suono di una campana o di un contralto.
- Il verde è assoluta mobilità in una assoluta quiete, fa annoiare, suggerisce opulenza, compiacimento, è una quiete appagata, appena vira verso il giallo acquista energia, giocosità. Con il blu diventa pensieroso, attivo. Ha i toni ampi, caldi, semigravi del violino.
- Il viola, come l'arancione, è instabile ed è molto difficile utilizzarlo nella fascia intermedia tra rosso e blu. È paragonabile al corno inglese, alla zampogna, al fagotto.
- Il marrone si ottiene mischiando il nero con il rosso, ma essendo l'energia di quest'ultimo fortemente sorvegliata, ne consegue che esso risulti ottuso, duro, poco dinamico.
- Il grigio è l'equivalente del verde, ugualmente statico, indica quiete, ma mentre nel verde è presente, seppur paralizzata, l'energia del giallo che lo fa variare verso tonalità più chiare o più fredde facendogli recuperare vibrazione, nel grigio c'è assoluta mancanza di movimento, che esso volga verso il bianco o verso il nero.
- Il bianco è dato dalla somma (convenzionale) di tutti i colori dell'iride, ma è un mondo in cui tutti questi colori sono scomparsi, di fatto è un muro di silenzio assoluto, interiormente lo sentiamo come un non-suono. Tuttavia è un silenzio di nascita, ricco di potenzialità; è la pausa tra una battuta e l'altra di un'esecuzione musicale, che prelude ad altri suoni.
- Il nero è mancanza di luce, è un non-colore, è spento come un rogo arso completamente. È un silenzio di morte; è la pausa finale di un'esecuzione musicale, tuttavia a differenza del bianco (in cui il colore che vi è già contenuto è flebile) fa risaltare qualsiasi colore.
La vera capacità di un artista è quella di saper creare, in un determinato momento storico, qualcosa di completamente nuovo, qualcosa di sino ad allora sconosciuto, qualcosa che susciti una emozione forte, mai provata.
Da lì in poi copiare siam bravi tutti!
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